Teatro

MIKHAIL RUDY ALLA SAPIENZA

MIKHAIL RUDY ALLA SAPIENZA

Mikhail Rudy, grande pianista russo da decenni adottato dalla Francia, ha presentato alla Citè de la Musique di Parigi nel 2010  i Quadri di un’esposizione di Musorgskij con la simultanea proiezione del film di animazione realizzato da Vasilij Kandinskij per la versione teatrale dell’opera  nel 1928. Questa produzione è stata presentata con grande successo in diversi teatri di vari paesi ed è ora approdata all’Aula Magna della Sapienza per l’Istituzione Universitaria dei Concerti a completare una stagione musicale di grande interesse, premiata da un grande consenso di pubblico.
Musorgskij scrisse la sua opera più popolare per ricordare l'amico Viktor Hartmann, pittore ed architetto prematuramente scomparso. I brani, ispirati alle sensazioni suscitate dai quadri di una mostra postuma per celebrare l’opera dell’amico, sono sedici pezzi slegati uno dall’altro, senza alcuna logica apparente. Il filo che cerca di  indirizzare il percorso dell’ascolto è la ripetizione alternata e variata di cinque Promenades, che sembrano indicare appunto il percorso di un visitatore dell’esposizione. Il pianoforte è suonato in maniera percussiva, prevalgono i registri estremi, i cambi di atmosfera sono improvvisi, i trilli e gli abbellimenti sono frequenti. Uno sperimentalismo sorprendente in un’epoca in cui i contenuti formali sembrano inevitabili, che lascia presagire le sonorità che si affermeranno nel Novecento.
Vasilij Kandinskij, maestro e grande teorico dell’astrattismo europeo, che condivideva con Musorgskiij le origini e le tradizioni, nella sua continua ricerca di nuove espressioni propose una performance visiva costituita da una animazione cinematografica di suoi disegni astratti durante l’esecuzione della suite pianistica.  Nelle note che accompagnarono l’opera il grande pittore dichiara di non cercare una descrizione pedissequa della musica proposta, ma piuttosto l’espressione visiva delle sensazioni in lui suscitata dalle note ascoltate e dall’atmosfera suggerita, quasi a completare la gamma delle emozioni possibili. Sotto le mani sapienti di Mikhail Rudy, la musica tante volte ascoltata scorre naturale mentre le immagini animate si alternano sullo schermo sorprendentemente statiche, contrastanti con i quadri di Kandinskij che rivelano sempre un anelito al movimento, un dinamismo incipiente. Grande suggestione nella sala opportunamente oscurata, dove il pubblico stregato è esploso in grandi applausi al risuonare dell’ultima nota  de “La grande porta di Kiev”.
La serata era iniziata con Duex Danses op.73 e Vers la flamme op.72 di Aleksandr Skrjabin, due brevi frammenti pianistici scritti, come gran parte della sua opera, nella logica della sinestesia, nella tensione ad amplificare tutte le facoltà percettive dell’ascoltatore.
In un clima opposto, totalmente teatrale, sono stati poi proposti tre brani da Petruska di Igor Stravinskij trascritti per pianoforte, dove l’atmosfera della pantomima universalmente nota trascina il pubblico in applausi convinti e ripetuti.